Ismaele dice :« ...
andarmene un pò per mare, a vedere la parte del mondo ricoperta dalle acque. È uno dei miei sistemi per scacciare la tristezza e regolare la circolazione del sangue. Ogniqualvolta mi accorgo che la ruga attorno alla mia bocca si fa più profonda; ogniqualvolta c'è un umido tedioso novembre nella mia anima...; e, specialmente, ogniqualvolta l'insofferenza mi possiede a tal punto che devo far appello a un saldo principio morale per trattenermi dal discendere in strada e buttar giù metodicamente il cappello di testa ai passanti, giudico allora che sia venuto il momento di prendere il mare al più presto possibile...»
Io, Morquan, prendo il mare con il mio kayak rosso.

31 dicembre 2008

Vado a fare la spesa per stasera.

«...Quel giorno, i commensali erano una trentina: confratelli del Consiglio, sceicchi in visita, parenti di Nesib e i suoi soliti compagni dei vecchi tempi. La sala confinava con l'harem, e avevamo appena preso posto sui cuscini, che si udirono risatine soffocate e bisbigli provenienti dalla parete drappeggiata: le donne di casa profittavano del loro privilegio di guardare senza essere viste. Grazie ad Allah, io le avevo di spalle, poichè mi fu concesso di sedere al fianco del re. I suoi figli rimasero di guardia, in piedi lungo il muro, le mani alle armi e gli occhi fissi sul padre.
Attendenti in tuniche scarlatte, muniti di pugnali incrostati di gemme, presentarono ad ogni ospite un piatto di sapone grattuggiato e una bacinella d'acqua, di oro cesellato, in cui galleggiavano petali di gelsomino, mentre un plotone di schiavi scalzi, sotto la direzione di sovrintendenti in calzettoni, cominciava a servire le portate di contorno: pilaw di gallina faraona; agnello allo spiedo, o saltato con melanzane e peperoni, o incartocciato in foglie di fico; insalate e meloni, budini e sorbetti, biscotti di mais e datteri, noci macinate con miele, latte cagliato; e tè dell'India e della Cina, dell'Oman, di Giava e dell'Irak, nero o verde, amaro e zuccherato o aromatizzato.
Dopo i rituali sciacqui della bocca e del naso e i lavaggi delle mani, una ventina di servi depose nel centro del nostro cerchio la portata principale: un intero cammello arrosto, inginocchiatoin un piatto d'argento e contornato da una duplice muraglia di miglio dorato e di riso indiano.
Con una prugna e una mandorla al posto di ogni occhio, sembrava più vivo di tanti cammelli viventi. Disossato, era stato ricomposto nella forma originaria, e bisognava consumarne grosse porzioni per raggiungere le parti interne che diventavano a mano a mano più succulente. Infatti il cammello era farcito con un intero montone arrosto, il quale a sua volta era farcito con tacchini che erano farciti con piccioni farciti con albicocche farcite con datteri farciti con pistacchi...».
Hans Ruesh: "Il paese dalle ombre corte".

Vado

Spero di trovare i pistacchi.

19 dicembre 2008

Sono perplesso

Ho abbassato lo sguardo e ho notato questa stocastica composizione.
È certamente un segno.



Sono perplesso.

18 dicembre 2008

Per fortuna non sono sempre coerente


- Cos'è, Danglard?
- È un gatto.
- Porta dei gatti all'Anticrimine? Non abbiamo già abbastanza casino sul gobbo?
- Non posso lasciarlo a casa. È troppo piccolo, fa pipì dappertutto e a volte fa fatica a mangiare.
- Danglard, lei aveva detto di non volere animali.
- C'è quello che uno dice e quello che uno fa.

Fred Vargas "Parti in fretta e non tornare"

Il vizio


Accogliendo l'invito di qualcuno, sniffo tufo e prendo il mare.

In marcia

Conducendo la mia progenie al campo di battaglia


attraversai terre incantate


custodite da mistici guardiani.


Poi presi il mare.