"...Chiudo con un racconto proprio di Salamov.
Salamov si trovava in un gulag, e nella sua baracca avviene un'ispezione.La polizia chiede di consegnare tutta una serie di cose esterne al proprio corpo: gli arti artificiali, le dentiere, tutte le protesi. E allora fra questi prigionieri c'è chi si toglie la dentiera, chi si leva l'occhio di vetro, chi si smonta la gamba. Ma Varlam Salamov è molto giovane, è sano, e quindi la polizia scherzando dice: " Tu cosa ci consegni? ". E lui fermo: " Niente ". Allora dice la polizia: " Tu ci consegni l'anima ".
Salamov risponde così, d'istinto: " No, io l'anima non ve la consegno ". Al che quelli continuano:" Un mese di punizione se non ce la consegni".
" No, non ve la consegno."
" Due mesi di punizione se non ce la consegni."
" Io l'anima non ve la do."
" Quattro mesi di punizione" che nei gulag significa quasi morte certa.
" L'anima non ve la do."
Dopo i quattro mesi di punizione, Salamov sopravvive e scriverà: " Io per tutta la vita non avevo mai creduto di avere l'anima ".
Roberto Saviano " La bellezza e l'inferno - Discorso all' Accademia di Svezia"
Nessun commento:
Posta un commento