Ismaele dice :« ...
andarmene un pò per mare, a vedere la parte del mondo ricoperta dalle acque. È uno dei miei sistemi per scacciare la tristezza e regolare la circolazione del sangue. Ogniqualvolta mi accorgo che la ruga attorno alla mia bocca si fa più profonda; ogniqualvolta c'è un umido tedioso novembre nella mia anima...; e, specialmente, ogniqualvolta l'insofferenza mi possiede a tal punto che devo far appello a un saldo principio morale per trattenermi dal discendere in strada e buttar giù metodicamente il cappello di testa ai passanti, giudico allora che sia venuto il momento di prendere il mare al più presto possibile...»
Io, Morquan, prendo il mare con il mio kayak rosso.

27 ottobre 2009

Naufragio


Ho perso uno dei miei maestri. Mi ha tradito o, forse, ha solo tradito l'idea che io avevo di lui. Mi ha colpito alle spalle. Ho seguito gli insegnamenti del karate-do avendo come punto di riferimento il suo esempio, il suo comportamento esemplare. Comportamento che ho scoperto essere solo di facciata. Ho scoperto l'altra metà di un uomo che si nasconde da sempre. Un uomo che di giorno veste i panni di "maestro gentiluomo" e di notte striscia lungo i muri in cerca di pollai da saccheggiare. Ancora non provo rabbia per quello che ho subito, ma solo dolore. Dolore per una perdita importante, per un lutto, un altro lutto che mi sta segnando. Non ho un futuro con quest'uomo, ma ho un passato importante. Seguendolo, ho percorso un cammino che ha attraversato momenti importanti della mia vita. Ma, evidentemente, non seguivo un maestro, bensì gli insegnamenti che mi arrivavano attraverso un fantoccio che sembrava credibile. Ho perso un affetto ma rimane tutto il resto: tutto quello che inconsapevolmente mi è stato dato, tutto quello che ho preso, tutto quello che ho costruito. Sono addolorato e non provo pena per l'inferno che sta vivendo quest'uomo a causa delle sua follia. Ho ricevuto un'ultima lezione e non ho ancora capito quale sia.
Per questa e tutte le altre che ho ricevuto dico: grazie a te, nonostante te.
Non credo che un maestro debba essere necessariamente e assolutamente coerente per portare un insegnament0 di valore, perchè una coerenza intransigente calpesta chi ti sta vicino. Ma sicuramente deve essere onesto e ammettere le proprie debolezze e i propri limiti. Solo così darà valore al proprio insegnamento, dimostrando di essere un uomo che percorre una via di miglioramento. Mostrando le proprie imperfezioni non perderà autorità perchè rimarrà sempre la guida che conduce chi lo segue. Un maestro non è sopra i suoi allievi, ma è con loro, uno o dieci passi avanti. La luce che porta con se non è "la Verità assoluta a cui aspirare" ma una luce che illumina il cammino dei suoi allievi e il suo. Un maestro da e riceve, se si pone al di sopra dei suoi allievi interrompe questo amorevole scambio e cessa di essere un maestro. Esclude il cuore e rimane la sola testa. E allora meglio la lettura di un buon manuale.
Un maestro deve essere onesto e coraggioso.
Ad essere onesti e coraggiosi spingo i miei figli, nei quali mi specchio ogni giorno.

Nel mio kayak si è aperta una profonda falla. Devo ripararla e riprendere al più presto la navigazione.

18 ottobre 2009

Il popolo italiano?


"...Salvo quel che è di comune dominio, so pochissimo di vita e miracoli di Silvio Berlusconi, il cavaliere. Molto più di me ne saprà sicuramente il popolo italiano, che una, due, tre volte lo ha insediato sulla poltrona di primo ministro. Ebbene, come di solito si sente dire, i popoli sono sovrani, ma anche saggi e prudenti, soprattutto da quando il continuo esercizio della democrazia ha fornito ai cittadini alcune nozioni utili a capire come funziona la politica e quali sono i diversi modi di ottenere il potere. Ciò significa che il popolo sa molto bene quel che vuole quando è chiamato a votare. Nel caso concreto del popolo italiano- perchè è di esso che stiamo parlando, e non di un altro (ci arriveremo)- è dimostrato come l'inclinazione sentimentale che prova per Berlusconi, tre volte manifestata, sia indifferente a qualsiasi considerazione di ordine morale. In effetti, nel paese della mafia e della camorra, che importanza potrà mai avere il fatto provato che il primo ministro sia un delinquente? In un paese in cui la giustizia non ha mai goduto di buona reputazione, che cosa cambia se il primo ministro fa approvare leggi a misura dei suoi interessi, tutelandosi contro qualsiasi tentativo di punizione dei suoi eccessi e abusi di autorità?..."

"Il quaderno"
Josè Saramago


Se esistesse un popolo italiano, si dovrebbe vergognare.
Del resto, se esistesse, avrebbe un inno nazionale.
Non una burla come questa.
Se ne parla su Carmilla.

Memorie abusive


Subisco un'altra lapide abusiva in memoria di uno, morto ammazzato per uno sgarro.
L'affissione di simili lapidi è un gesto violento e arrogante.
Un gesto rabbioso che trasforma il ricordo in minaccia.
Non ti dimenticheremo diventa non dimentichiamo.
Un gesto che non esprime dolore perchè è senza pudore.
Un gesto vuoto.
Pura pornografia.

Una luce

Ogni tanto, una luce ti sbatte in faccia e, come un colpo di bastone, ti risveglia:

"Un uomo che coltiva il suo giardino, come voleva Voltaire.
Chi è contento che sulla terra esista la musica.
Chi scopre con piacere una etimologia.
Due impiegati che in un caffè del Sud giocano in silenzio agli scacchi.
Il ceramista che intuisce un colore e una forma.
Il tipografo che compone bene questa pagina che forse non gli piace.
Una donna e un uomo che leggono le terzine finali di un certo canto.
Chi accarezza un animale addormentato.
Chi giustifica o vuole giustificare un male che gli hanno fatto.
Chi è contento che sulla terra ci sia Stevenson.
Chi preferisce che abbiano ragione gli altri.
Tali persone, che si ignorano, stanno salvando il mondo."

"I giusti"
Jorge Luis Borges

E con un po' di calore in corpo riprendi a pagaiare.